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Come vincere

Come vincere una regata

di Gianluca Torriero

 
La Partenza

Il primo punto concerne la fase del pre partenza e partenza:

equipaggi inesperti attendono i segnali e si lanciano verso una direzione. In realtà la regata inizia con l'issata dell'inteligenza: questa bandiera sta ad indicare che si posizionano le boe.Queste delimitano il campo di regata.Pertanto è fondamentale vedere dove vengono posizionate le boe, cercando ad es. di tenere d'occhio il gommone, dove andrà? Più a destra o a sinistra, in realtà, dovrebbe porgere la sua poppa alla boa della partenza e risalire il vento, ma spesso non accade!!Inoltre vista la posizione della boa, iniziamo ad osservare il vento,ad es. tende a girare a sin. o a dest. è stabile, ci sono raffiche come arrivano: si possono aprire a ventaglio oppure sono leggeri rinforzi del vento che vengono sempre dalla stessa direzione? Annotiamo sul nostro tacquino!!! Sempre sul vento si può ragionare sulla morfologia della costa oppure c'è un grande albergo? o una montagnetta che fa girare il vento? Osservate il cielo, una nuvoletta piccola e nera è un segnale, così come una più grande insieme con altre nere o vedere che una nuvola si è posizionata sulla cima di una montagna. Un altro elemento è la corrente questa avvolte può creare un influenza, anche sul vento annientandolo( questo fenomeno in gergo è chiamato lo GNOCCO). Come si misura la corrente?: se avete un mandarino o una buccia di banana, posizionatelo sottovento ad una boa così vi rendete conto della sua intensità: prendete il tempo da quando cade in acqua ed osservate quanto cammina e dove và. Questa è pura teoria che va accompagnata con la pratica: a terra avete fatto tutte le vostre misurazioni avete preparato la barca per vento leggero verificate la situazione in acqua e iniziate a pensare come si potrà evolvere la situazione ad es. provando una bolina. Detto ciò, sperando che non avete consumato troppo energie cercando di schivare le altre barche, andate a controllare la linea di partenza: questa deve creare un angolo di 90° con la boa posizionata per la bolina, in tal modo potete partire in qualsiasi punto della linea , la scelta sul punto sarà in funzione del ragionamento di cui sopra sui propabili giri del vento. Nel caso di vento debole, per non azzardare troppi rischi conviene rimanere al centro del campo di regata , a differenza di vento con una certa intensità è bene sceglier un lato del campo di regata (senza attraversare il campo di regata da una parte all'altra che nella maggior parte dei casi porta brutte conseguenze, salvo che il vento si stà ritirando e stà girando completamente, a quel punto fate camminare la barca più velocemente possibile), così che sulla base degli elementi indicati avete scelto il vostro punto sulla linea.Ora passiamo alla pratica: occorre iniziare a difendere il nostro punto dai nostri avversari. Tenendo conto della corrente e dello scarroccio , provate a rimanere fermi per circa un minuto vicino alla barca giuria o vicino alla boa cosa sucede? Quanto vi spostate, immaginate che questa situazione si può ripetere nella fase prima della partenza : ad es. tenendo a mente il punto in cui voglio partire, cerco di arrivarci di bolina larga o al più al traverso, se c'è poco vento mi terrò molto vicino al mio punto caso mai, mi terrò sopra la linea cercando di entrare prima dell'ammainata della lettera I, poi occorre difendere sia lo spazio sopra a vento che sottovento.Quello sopravvento occorre evitare che si piazza pian pianino davanti a noi e quello sottovento che ci si attacca alle costole obbligandoci ad andare controvento. In realtà è meglio avere sopravvento un avversario ostico e sottovento la mezza cartuccia, così che quello ostico ci fa quadagnare acqua sopravvento mentre la mezza cartuccia ci permette di sfilarlo a prua. Tali considerazioni sono personali comunque è bene che abbiamo il massimo rispetto per qualunque avversario, ci possono essere brutte sorprese.Il ragionare sul campo farà risparmiare molte energie perchè non serve: continuare ad andare avanti e indietro lungo la linea di partenza!!! ma occorre stare buoni al proprio posto e cercare di concentrarsi e respirare molto buttando fuori area dal corpo. La regata è lunga occorre dosare le proprie energie. Domani affrontiamo i problemi legati al primo lato del percorso.

La Bolina

Prima di passare alla bolina, vorrei aprire una postilla su quanto detto ieri. Allenamento per fare una buona partenza: occorre conoscere bene la barca , nel senso che dobbiamo essere in grado di capire come e quanto reagisce la ns barca: fermare ed accellerare: sui manuali c'è scritto che la barca si ferma prua al vento, in regata ciò non è sufficiente; provate ad orzare e lascare le scotte oppure poggiare e cazzare: in genere si utilizza la tecnica di mettere la barca al traverso ed aprile la vela, se siete in anticipo sulla linea dalla posizione precedente potete scontrare la vela al vento in modo che potete fare retromarcia, mettendo il timone sottovento fino a che non avete preso un pò di abbrivio dopo di che rimettetelo al centro, oppure per rallentare la barca poggiate netto e cazzate la vela di bolina. per ripartire da questa posizione occorre lascare ed orzare. Nel frattempo che fate questi giochetti dovete essere in grado di sapervi muovere sulla barca spostando l'assetto dei pesi. Inoltre in allenamento imparate a fare timonella per cercare di far orzare la barca, se alzate la deriva provate da fermi a risalire sopravvento, questo è un lavoro molto complicato che richiede variato tempo di esercizio, sono veramente pochi coloro che non perdono l'acqua sopravvento.
L'esrcizio comunque più interessante è conoscere la velocità della barca: prima della partenza provate a partire da una data posizione ed osservate con l'orologio quanto tempo impiegate nel raggiungere la linea a 0 secondi, confrontate se siete in anticipo o in ritardo, chiudo dicendo che la partenza è il 20% della regata.
1) lasciare la linea di partenza occorre farlo alla massima velocità in modo che poi iniziate a stringere e non partire completamente fermi. In questo modo cercate di liberarvi il più pssibili dai rifiuti, in genere sulle classi monotipo si fanno anche tre 4 /5 virate nel momento iniziale così da uscire dalla copertura, se non ci riuscite immediatfate camminare la barca e trovate uno spazio per virare, a volte può essere conveniente passare a poppa via di una barca più che evitare l'incrocio ostare lì a darsi fastidio e perdendo rispetto alla flotta. Quando passate a poppa via molto attaccati potete avere un buono per circa 3 secondi che fanno guadagnare un metro.
2) Immaginate che quando risalite il vento, è come se vi trovaste all'interno di un cono da gelato rovesciato, così che mentre risalite il cono si strige.A metà bolina potete vedere come site messi rispetto alla flotta e potete iniziare a fare due conti : il lato scelto comè? dovete immaginare che poi dovreste scendere il vento, da qui potreste avere un idea : su quale parte del campo scegliere per scendere il vento. Inoltre evitate di farvi prendere dal panico e voler a tutti costi tagliare il campo : se vitrovate sulla destra non andate tutto a sinistra ma continuate a bordeggiare da quella parte.
3) Lay line: questa linea ci permette di arrivare in boa senza fare altre virate. E' fondamentale trovarla in modo che non vi troviate ne un grado più sotto nè uno più sopra. Per evitare ciò sulle derive , la lay line è corta, nel senso che non vado tutto a destra del campo fino a che ho la certezza matematica che virando andrò in boa. Tenete a mente dove siete e cercate di entrare in lay line a 5/6 lunghezze. Non c'è una regola cmq che stabilisce la distanza anche perchè è in funzione del vento, onda, corrente.Un altro aspetto fondamentale è conquistarsi l'interno, ma ciò lo vedremo domani sulla tecnica di come girare una boa.

Giro di boa, poppa

Vi avevo lasciato alla boa di bolina, ed ho tralasciato diversi particolari come la regolazione delle vele, le virate e soprattutto il timone, che riprenderò in seguito. La terza parte della nostra prima bolina prevede il sopraggiungere sulla lay line di destra o di sinistra. Ci troviamo nella parte più stretta del nostro cono di gelato, ciò deve far riflettere su alcuni punti, quali: salti di vento che spesso sono frutto daegli incroci con le altre barche, o per le barche che hanno iniziato a scendere il vento . Questo tipo d'influenza si sente maggiormente con aria leggera , mentre con vento forte si sente meno. Un segreto base è pensare: di fare sempre il bordo che mi avvicina alla boa, ossia, sono in prossimità di questa non vado a tirare il bordo fino a che sono sicuro di entrare in boa ma la scelta è determinata dal fatto che : mi stò avvicinando alla boa o non? Dico ciò per giustificare l'affermazione precedente sui probabili giri di vento proprio in prossimità della boa. Inoltre, prendendo in considerazione il vento: la boa di bolina dovrebbe essere posizionata a circa un miglio di distanza dalla linea di partenza, ciò significa che ci potrebbe essere una maggior influenza della corrente o dello scarroccio. I metri che si guadagnano in prossimità della boa sono fondamentali, per liberarsi da eventuali coperture sul lato di poppa. Nel comprendere se posso virare per entrare in lay line di dritta, l'esempio classico sono le spalle del timoniere, ciò sta ad indicare che tra me e la boa si è creato un angolo di 90° che mi permette di poter virare e "puntare" la mia prua sulla boa. Pertanto occorre provare tale situazione varie volte in allenamento così da sensibilizzare il nostro occhio nell'individuare l'angolo corretto, mi raccomando con un occhio si guarda la boa e l'altro occhio ci serve per mantenere la nostra rotta, svariate volte ho visto gente che girandosi inavvertitamente poggiavano od orzavano così che l'anglo era mutevole.. Se sbagliamo e saliamo sopra la lay line, la correzione deve essere molto delicata, in specie se abbiamo il nostro avversario che entra da sinistra e ci vira sottovento, e pian pianino ci svila da sottovento, ( per inciso sapete che significa? per un regatante , perdere completamente la brocca). Per evitare ciò occorre intervenire in primis sulla vela, lascandola qb e poggiare leggermente per chiudere l'avversario prima che inizia l'ingaggio e cercare di entrare nelle due lunghezze prima di lui, ma se ci sono diverse barche , l'errore di entrare in lay line erroneamente lo pagheremo caro. Altro errore classico è accorgersi che ad una certa distanza dalla boa , ci rendiamo conto di stare al limite. In realtà , istintivamente si orza oltre il dovuto, l'effeto sarà che rimaniamo piantati con la barca strozzata. In prossimità della boa , bisogna sentire la barca che scivola velocemente così come in partenza, bisogna andare oltre la posizione degli avversari, bisogna pensare in tale frangente solo alla ns barca che chiama potenza.Eventualmente se siamo sotto di uno o due gradi alla boa si può fare una BRETONE più che virare, ossia puntare la boa cazzare la vela al massimo ed orzare in modo deciso fino ad arrivare contro vento e nell'istante successivo ripoggiare in modo deciso( immagginate orzando deciso la prua si alza verso il vento mentre la poppa si abbassa) così da evitare che si tocca la boa. A differenza della boa di poppa la boa di bolina non presenta particolare problemi, in riferimento a come girare , perchè è sufficiente poggiare e lascare qb le vele oppure decidere di strambare immediatamente e scegliere la parte di sinistra. Questa decisione è bene che si prende prima di arrivare in boa, verificando qual'è il lato dove c'è maggior vento o quale lato mi permetterà di fare meno strada rispetto alla boa che dovrò raggiungere. Una volta si diceva che la bolina la vince chi riesce ad orzare di più mentre x la poppa chi riesce a stare maggiormente poggiato. In realtà, occorre tener ben presente la velocità della barca, che non si può trascurare in alcune fasi particolari della regata. Nel scendere il vento mettiamoci tra la boa e il nostro avversario, ma ciò lo vedremo meglio domani.

Via con l' uscita dalla boa di bolina si inizia a scendere il vento. Certo che le rotte e le strategie possono essere diverse a seconda che si tratta di lasco o poppa. Lascia è obbligata quando il percorsoi di regata prevede un lasco come nel percorso a triangolo. mentre differentemente nel caso di percorso a bastone si ha poppa. In tal caso possiamo scegliere la nostra andatura per raggiungere la boa di poppa. Prima di parlare della scelta dell'andatura vorrei fare una premessa: stiamo svolgendo il secondo lato del nostro percorso, è fondamentale non scoraggiarsi se siamo dietro o se siamo avanti di non sentirsi la vittoria in tasca.1) In genere la poppa tende a favorire chi stà dietro, perchè prende il vento per prima , e inoltre si possonono vedere meglio gli errori di chi stà davanti nel aver scelto un lato o meno della discesa.

Per chi è davanti deve riuscire a mantenere il vantaggio, controllando l'avversario.Se questa è la premessa, dobbiamo riprendere il nostro cono gelato e all'incontrario, considerando questa volta più che il campo di regata, il vento, o meglio potremmo affermare per colui che è davanti interessa maggiormente avere sempre vento ed andare più velocemente possibile verso la boa. In realtà anche intal caso ci sono varie rotte per arrivare in boa, che, possonono essere prese in considerazione. Riprendendo lo schema della bolina, divido il cono in tre sezioni:
1)Entrando nel lato di poppa, più o meno posso immaginare quale parte è favorevole, così scelgo di navigare mura a dritta o mura a sinistra. Nella prima parte, occorre liberarsi dell'avversario che ci stà dietro e vuole entrare in copertura. I velisti meno esperti perdono molte posizioni in duelli assurdi, quello chè è sottovento cerca di orzare fino ad arrivare al traverso, mentre chi è sopravvento poggia per andare in copertura e inizia la lotta. A mio avviso, in tale fase è controproducente perchè siamo solo al secondo lato, dobbiamo in tal caso pensaree solo alla velocità e far meno strada possibile, pertando prima ci liberiamo da stupidi ingaggi meglio è.
2) Siamo al centro del lato di poppa: iniziamo a riflettere sul vento, per iniziare a ragionare sul bordo buono per la bolina, inoltre sulla base di quanto detto sopra, occorre evitare di tagliare il campo di regata, nel senso che spesso coloro che fanno una rotta più poggiati, guardandosi dietro e vedendo qualcuno che va più veloce, cambiano rotta ed iniziano a stringere, così facendo non fanno niente altro che perdero quanto avevano guadagnato sottovento. Se nele lato di bolina vince chi guadagna il sopravvento , nella poppa si avvantaggia chi è sottovento. Cio perchè gli permette di essere più vicini alla boa e poi perchè può orzare, ossia può crearsi del vento apparente , a differenza di chi ha avuto una rotta più stretta prima o poi deve scendere(poggiare) e tenderà inevitalbilmente a rallentare. Ovviamente la nostra rotta per arrivare in boa è in funzione del vento: vento debole rotta stretta, vento medio rotta larga, vento forte rotta dritta. Le derive si portano con il corpo e con le vele, ciò si sente maggiormente in poppa, in cui l'asse del timone deve essere mantenuto più dritto possibile ed utilizziamo le vele per poggiare o orzare( ci vuole un pò di tempo ma a forza di provare si riesce).
3) Conquistare l'interno in boa: questa è una vittoria che ci permette di uscire dalla boa di poppa sopravvento al nostro avversario così da iniziare la copertura per il terzo lato. L'interno si conquista: diventa un calcolo ragionato: sulla capacità di saper leggere i gradi bussola, in specie se si arriva dal lato di sinistra ed arrivare a strambare sulla lay line di dritta a poco prima delle due lunghezze dalla boa, ma è una questione di allenamento dell'occhio. Nell'affrontare il giro della boa, occorre ,(evitare di fare un angolo , in quanto questo ci farà inevitabilmente scadere), fare una bella curva, in modo da portare la prua sopravvento, non ha importanza che le vele non sono assegno . Sul giro di boa , in specie per i doppi bisogna calcolare il momento in cui siamo pronti per ammainare lo spi in modo da rimetterci in assetto per la bolina.



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 Autore : PrimoCircoloRemiero
 Pubblicato : Martedì, 8 Luglio 2008 - 14:52
 Ultima modifica : Martedì, 8 Luglio 2008 - 14:53
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